L’etimologia del termine “delegare” dal latino de-e-legare significa “mandare con un incarico” e si riferisce alla capacità di trasmettere compiti e responsabilità a un’altra persona. Le radici ci aiutano sempre a comprendere il significato delle parole che usiamo, ma anche a far luce sulle trasformazioni che hanno avuto nel tempo.
Sebbene infatti la questione della ridistribuzione del lavoro sia un punto di partenza importante, la delega nel contesto moderno è molto più di questo. Si tratta di un atto strategico che può determinare la crescita e l’efficacia di un’organizzazione.
Quando parliamo di delega ci riferiamo alla capacità di trasferire ai propri collaboratori parte del nostro potere operativo o decisionale, accettando l’incertezza che questo comporta e conservando allo stesso tempo la completa responsabilità di ruolo nel rendere conto dei risultati.
De-legare vuol dire quindi “dare potere” (empower) ai propri collaboratori di crescere in un ambiente sicuro offrendo loro la possibilità di sperimentare diverse situazioni.
La familiarità con il processo e l’esperienza accumulata offrono ai manager una sensazione di controllo e sicurezza, ma il motivo per cui spesso si fatica a delegare è molto più profondo e risiede nella paura di fidarsi delle persone con cui si lavora. In un mondo sempre più incerto, decidere di affidarsi e dare potere a qualcun altro può sembrare un rischio che si preferisce evitare. Eppure, nonostante il detto popolare “Chi fa da sé fa per tre”, le realtà organizzative contemporanee ci suggeriscono che la strada per continuare a evolverci non si riconduce all’autonomia assoluta. Anzi, proprio perché oggi le dinamiche sono più complesse e soggette a repentini cambiamenti, la crescita delle aziende è guidata ancor di più dalle idee e dall’ingegno.
Le persone devono mettere in campo i propri talenti e collaborare tra loro per risolvere i problemi e svolgere un lavoro in continua evoluzione. La delega va intesa quindi come allenamento intenzionale del potenziale individuale in direzione del talento. In tal senso si può definire come una responsabilità manageriale, per cui chi sta ai vertici decide chi far crescere e verso quale direzione, dando la possibilità all’azienda di svilupparsi.
Per iniziare a concepire la delega come un’opportunità che contribuisce a sviluppare le competenze del team è necessario affrontare in primis la paura di perdere il controllo e la mancanza di fiducia nelle capacità dei propri collaboratori. Investire nella formazione di tipo emotivo è di primaria importanza. Attraverso workshop interattivi e simulazioni di casi reali ci si può esercitare in situazioni verosimili e entrare in contatto diretto con le proprie emozioni. Imparare a riconoscere cosa sentiamo è la base per decidere quali strategie mettere in campo.
Alcuni dei pilastri che evidenziamo durante i nostri percorsi di formazione per una delega efficace sono:
1. Spostare lo sguardo dal compito alla persona: le persone non sono più un mezzo per raggiungere un task ma il fine da cui deriva un task. Il Task, a sua volta, non rappresenta più il terreno di performance da misurare (manager controllore) ma il terreno di potenziale da allenare (manager coach);
2. Scegliere CHI delegare: è essenziale conoscere i propri collaboratori, sapere qual’è il potenziale specifico di ognuno e dove ci prefiggiamo di accompagnarli con il percorso di delega;
3. Scegliere COSA delegare: non tutte le attività possono essere delegate alle stesse persone. Valutare quali abilità tecniche e relazionali richiede l’attività per definire il percorso di affiancamento del collaboratore;
4. Fornire risorse adeguate: assicurarsi che il collaboratore sia motivato e abbia accesso alle informazioni necessarie per facilitare il suo processo di empowerment.
È risaputo che, quando le persone hanno la percezione di non contribuire abbastanza o di non avere l’autorità nello svolgimento del proprio lavoro, finiscono per allontanarsi dalla visione aziendale e impegnarsi meno. Essere maestri nella delega significa evitare tutto ciò, riconoscendo il potenziale individuale e dando la possibilità ai propri collaboratori di crescere in un ambiente in cui si sentano orgogliosi di ciò che fanno e possano definire il lavoro come proprio.
La delega non è un semplice atto di ridistribuzione dei compiti, ma un percorso che richiede comunicazione, fiducia e impegno costante.
Testo di Valentina Gentileschi
Fonte HBR Italia: https://www.hbritalia.it/mondo-formazione/2024/09/30/news/fidarsi-degli-altri-affrontare-il-dilemma-della-delega-per-liberare-il-potenziale-16043/
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