Nel film d’animazione Inside Out 2, che in questo periodo sta riempiendo le sale cinematografiche, c’è una scena in cui il personaggio Gioia, un po’ abbattuto nel vedere che Riley non è più spensierata come un tempo, afferma che forse questo è il prezzo da pagare quando si cresce. Riley sta diventando un’adolescente, la sua identità evolve e i ricordi, che un tempo erano tutti colorati di giallo, iniziano ad assumere colori diversi. La gioia, che durante l’infanzia era l’emozione predominante, deve imparare a convivere con altre emozioni negli alti e bassi della protagonista.
Il cartone animato ci mostra, in maniera impeccabile, come sia necessario abbracciare tutte le emozioni per poter mantenere la gioia viva anche da adulti. Imparare a gestire quelle situazioni in cui, pur di fronte a un evento positivo, non ci siamo sentiti felici come ci aspettavamo o comunque la felicità è svanita dopo troppo poco tempo. Gli scienziati collegano questi episodi all’ “adattamento edonico”, ovvero la tendenza dell’essere umano ad abituarsi velocemente a ciò che ci capita, siano essi eventi positivi che negativi.
Esistono diverse teorie che spiegano questo processo psicologico, ma una delle più accreditate lo ritiene un adattamento evolutivo sviluppato per riuscire a gestire le situazioni più difficili. Se non avessimo questa capacità di tornare a uno stato di “normalità” in breve tempo, potremmo non riuscire a sopportare le conseguenze degli eventi più gravi. Il punto è che di fronte a gravi perdite, o episodi che ci fanno comunque soffrire, l’adattamento edonico ci viene in aiuto, ma con le emozioni più piacevoli l’effetto può rivelarsi controproducente.
Quando da bambini ci imbattiamo in qualcosa di nuovo, la meraviglia e la gioia sono pure. Vengono percepite in maniera intensa, regalandoci ricordi indimenticabili. Questo incantesimo però tende a svanire in fretta dal momento in cui le cose diventano rutinarie e l’esposizione è ripetuta. È come se il nostro sistema nervoso si adattasse alla realtà. L’entusiasmo si affievolisce e la nostra capacità di cogliere a pieno la bellezza dei piccoli momenti sembra calare.
Come è naturale, il film di Inside Out 2 ci offre uno spunto interessante ma parziale sulla spiegazione legata alla diminuzione della felicità nella vita. Crescendo le sfide e le responsabilità aumentano, la spensieratezza dell’infanzia è ormai un ricordo lontano, ed è quindi necessario saper accogliere e integrare tutte le emozioni per aumentare la nostra capacità di provare felicità in situazioni meno immediate. Non possiamo neppure contrastare, come abbiamo visto, importanti meccanismi psicologici che giocano la loro parte. Non per questo però dobbiamo rassegnarci a “sentire meno”. Esistono, infatti, strategie che possono aiutarci a risvegliare quella capacità di guardare il mondo con gli occhi di un bambino come:
Testo di Diego Ingrassia
Il tuo carrello è vuoto.