L’importanza della voce nella comunicazione va oltre le parole. Pensate a Google Maps e alla navigazione vocale o a Siri quando aveva la voce robotica, oppure ancora agli assistenti virtuali nei call center. Nella maggior parte dei casi sono voci che non ci piacciono, non ci appartengono. Le percepiamo come fredde e impersonali. Non a caso alcuni social media, come Tik Tok, stanno apportando dei miglioramenti importanti nelle funzioni che consentono di simulare la voce umana per renderla il più possibile naturale.
Il suono ha un potere immenso. Chi lavora online è ben consapevole di quanto sia fondamentale modulare la voce per stimolare gli utenti e indurli ad agire, così come chi si occupa di divulgazione e parla in pubblico. A tutti sarà capitato di ascoltare una conferenza su un tema interessante ma di sorprendersi a sbadigliare perché il relatore si esprimeva in modo noioso e monocorde.
La voce è considerata uno dei canali principali di comunicazione non verbale accanto ai gesti, alle espressioni facciali e ai movimenti del corpo; e le sue qualità come il tono, il volume, il ritmo, la velocità e l’intensità trasmettono informazioni importanti sulle nostre emozioni, intenzioni e stati d’animo. Sebbene non sia possibile associare in modo univoco una singola caratteristica vocale a un’emozione specifica, noi esseri umani abbiamo la capacità innata nel cogliere la gioia, la paura, la rabbia e altre emozioni dentro quelle pause, quelle inflessioni, quelle onde che accompagnano il discorso.
Il mio grande amico Ciro Imparato è stato un doppiatore italiano che nel suo libro I colori della voce ha creato un metodo che si può applicare nella vita di tutti i giorni. Di corsi per migliorare la voce ce ne sono tanti: dal teatro al canto fino alla dizione, ma tutti questi sono volti a migliorare la voce artistica o professionale. Pensate anche ai corsi di Public Speaking che insegnano come persuadere e influenzare il comportamento altrui. Nel suo codice il grande Ciro Imparato però fa una cosa diversa. Suddivide le voci in quattro colori prendendo spunto dal metodo degli stili comportamentali TTI Success Insight e offre una vera e propria rieducazione di come poter usare la voce per connettersi agli altri. Un aneddoto: Ciro usava condire l’insalata con tanto pepe. Quando qualcuno gli chiedeva come mai avesse questa abitudine rispondeva: di pepe nella vita non ce n’è mai abbastanza!
La voce gialla: esprime cordialità autentica sin dal primo momento. Ha un volume medio alto, è abbastanza veloce e con un ritmo che varia. Viene solitamente accompagnata da un sorriso pronunciato. La voce verde: trasmette fiducia e rassicura, è in grado di creare uno stato di piacevolezza in chi ascolta. Il volume è più basso e il tempo è lento e scandito da pause. Il sorriso è più dolce. La voce blu: comunica affidabilità attraverso un volume medio alto, delle pause nette e un sorriso che va e viene. La voce rossa: infonde passione, è una voce coinvolgente caratterizzata da un tono alto e un ritmo incalzante
È chiaro che ci si può avvalere del metodo “Four Voices Colors” nei luoghi di lavoro, durante i meeting, per guidare la discussione o la negoziazione in una particolare direzione. Ma possiamo far tesoro di queste informazioni anche per abituarci a un uso consapevole della voce e utilizzarla come ponte per connetterci agli altri e creare legami profondi di empatia e comprensione.
Proprio come il vento, che a volte sembra ululare, sussurrare o urlare con emozione, i nostri messaggi vengono percepiti in maniera diversa a seconda di come moduliamo la nostra voce.
Testo di Diego Ingrassia
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