Nel mondo degli affari, il successo non è solo il risultato di competenze tecniche, strategie ben congegnate e innovazioni tecnologiche. È, in gran parte, il frutto di relazioni solide e autentiche. Immaginate un arazzo: ogni filo rappresenta una connessione, un legame tra persone, aziende e comunità. Quando questi fili sono intrecciati con cura, il risultato è un’opera d’arte armonica e duratura. Al contrario, se i fili sono deboli o scollegati, l’intero tessuto rischia di sfaldarsi.
Saper avviare e coltivare relazioni professionali sono due cose ben diverse. La prima si può esaurire in uno scambio di biglietti da visita o con un follow su LinkedIn, la seconda ha bisogno di altro. Anche se la presenza online gioca un ruolo cruciale nell’identificazione di opportunità nel proprio settore, le relazioni si consolidano per lo più dal vivo. La comunicazione vis a vis è uno degli elementi cardine quando si desidera investire in rapporti stabili e duraturi.
Ogni individuo ha uno stile personale che viene percepito in maniera differente a seconda del proprio interlocutore. C’è chi preferisce tenere le distanze, chi parla con un tono di voce alto, chi analizza i fatti, chi ascolta molto. Essere consapevoli dell’esistenza delle differenze a livello comportamentale sul piano verbale e non verbale ci permette di gestire al meglio le relazioni sia con i clienti sia con i fornitori sia con i nostri collaboratori. Questo tipo di interazione non solo facilita il trasferimento di informazioni, ma permette anche di cogliere sfumature che non sarebbero evidenti con una comunicazione da remoto.
Ma perché la comunicazione è così centrale nelle relazioni? La risposta risiede nella fiducia. Troppo spesso si cade nella trappola di sfruttare i contatti professionali in maniera utilitaristica, senza sintonizzarsi con l’altro e tenendo in mente solo il proprio tornaconto personale. Il risultato è quello di bruciare troppo in fretta i passaggi e non creare un terreno fertile per rendere il rapporto duraturo. Quando invece ci interessiamo con sincerità all’altro e chi ci sta davanti si sente capito nelle sue necessità, allora la percezione di affidabilità cresce e il nostro interlocutore è più propenso a impegnarsi in relazioni a lungo termine. La fiducia riduce l’incertezza e il rischio, due fattori che spesso frenano le decisioni d’acquisto e le collaborazioni.
Investire nella formazione sulle relazioni, quindi, non è solo una questione di soft skills, ma è un approccio che dobbiamo considerare strategico per affrontare le sfide de mercato moderno. Comunicazione, curiosità e compromesso sono concetti sui quali è bene soffermarsi quando si realizzano percorsi di formazione. Ragionare su questi e approfondirne il significato offre un risvolto pratico importante che può fare la differenza tra il successo e l’insuccesso di un business: creare connessioni durature.
Secondo un rapporto di McKinsey, infatti, le aziende che formano i propri dipendenti su competenze relazionali registrano un incremento della produttività del 20%. Ciò significa che, se per un osservatore medio le relazioni sono solo un mezzo per raggiungere obiettivi a breve termine, per un occhio più lungimirante diventano invece un investimento per il futuro.
Qualcuno potrebbe obiettare che per coltivare rapporti duraturi basati sulla fiducia sia necessario tanto, forse troppo, tempo. È vero. Creare, mantenere e consolidare relazioni è un processo continuo che non offre i suoi frutti nell’immediato. Ma è solo prendendosi cura delle persone e rispondendo (o anticipando) le necessità che diventa possibile aumentare il valore della relazione stabilita.
In un mondo sempre più digitalizzato e interconnesso, dove le opportunità possono nascere e sparire in tempi rapidi, le relazioni umane diventano un elemento imprescindibile per affrontare le sfide del mercato. Comprendere che la vera innovazione non consiste solo nella tecnologia ma anche nel modo in cui interagiamo gli uni con gli altri è ormai una necessità strategica.
Testo di Diego Ingrassia
Il tuo carrello è vuoto.