Siete preoccupati di avere un problema con la rabbia?
Non dovremmo cercare di liberarci della rabbia, come ci fanno credere – in maniera errata – alcuni gruppi new age e praticanti di ispirazione buddista. La rabbia non è sempre distruttiva; non si sarebbe conservata nel corso dell’evoluzione della nostra specie se fosse stata intrinsecamente dannosa per noi. Coloro che sostengono che la rabbia possa essere stata utile un tempo, ma che nelle circostanze contemporanee non lo sia più, si sbagliano. Vi spiego perché.
Anche negli ambienti più civilizzati, non possiamo essere completamente sicuri di non imbatterci in una circostanza in cui siamo minacciati a livello fisico. In questo senso la rabbia fornisce la forza necessaria per difenderci. Ma non è solo in queste circostanze terribili che può essere benefica. La rabbia può spingere ad intraprendere azioni per correggere le ingiustizie sociali. Può motivare comportamenti volti a ridurre o, se siamo fortunati, a far regredire il cambiamento climatico. Anche nelle relazioni personali, con i nostri familiari o partner intimi, la rabbia può essere utile. È sorprendente?
Cosa ci dice la rabbia
La rabbia ci dice che abbiamo un problema che idealmente dovremmo affrontare quando non siamo più arrabbiati. A volte non possiamo posticipare; dobbiamo affrontare una provocazione o un’interferenza senza rimandare il perseguimento del nostro obiettivo. E allora? Bisogna essere abili a concentrare la nostra rabbia sulle azioni – non sull’attore – che causano (o minacciano) danni o bloccano il nostro cammino.
Credo che far del male alla persona che interferisce con noi, sia spesso un obiettivo primario quando siamo arrabbiati e per questo potrebbe essere incorporato nella natura stessa della rabbia. Tuttavia, è possibile reindirizzare la rabbia per fermare le azioni della persona che interferisce, invece di cercare di danneggiare l’attore. Spesso chi agisce con rabbia si pente in seguito di ciò che ha detto o fatto. Non è raro che una persona spieghi le azioni che in seguito considera deplorevoli con un’osservazione del tipo “ho perso la testa”. Sapete una cosa? Potete restituirgliela!
Un modo per farlo è aiutare la persona arrabbiata a calmarsi. Se la persona arrabbiata non chiede un “time-out”, dovete farlo voi. Il time-out funziona meglio se avete discusso in precedenza dei suoi benefici quando la situazione si fa troppo calda. Chiunque dovrebbe avere il diritto di chiedere un time-out e, previo accordo, deve essere concesso. Ci vuole consapevolezza per chiedere un time-out piuttosto che ricambiare la rabbia che ci viene rivolta.
Consapevolezza della rabbia
Pensate per un momento alla frase: presenza mentale. Significa che dovete essere consapevoli di ciò che state pensando e pensando di fare. La vostra risposta alla rabbia di qualcuno diretta verso di voi deve resistere all’impulso di ricambiare la rabbia. È particolarmente difficile da fare quando si pensa che la rabbia sia totalmente ingiustificata. È difficile non ricambiare la rabbia, perché credo che la rabbia invogli intrinsecamente il suo bersaglio a partecipare alla battaglia. Non fatelo. Prendersi una pausa vi aiuterà a resistere all’impulso di reagire, in senso figurato o fisico. La persona che ha scatenato la rabbia vi ringrazierà per aver fermato il suo sfogo, anche se non è in grado di dirlo.
Quando ci arrabbiamo o qualcuno si arrabbia con noi, non dobbiamo ignorarlo. La rabbia può essere comunicata non solo con le parole, ma anche con le espressioni del viso. Questa emozione è un segnale importante che indica la presenza di un problema o di una percezione errata che deve essere affrontata. Ma non cercate di farlo in preda alla rabbia. Dobbiamo scoprire cosa ha provocato la rabbia e vedere se possiamo correggerla. La causa scatenante più comune della rabbia è la frustrazione, che si prova in genere quando la ricerca di qualcosa che ci sta a cuore viene bloccata. La rabbia raramente è utile per rimuovere un blocco, ma ci dice che c’è un blocco che deve essere identificato, esaminato e, auspicabilmente, ridotto o eliminato. È raro che ciò possa avvenire quando siamo ancora arrabbiati.
Dobbiamo prenderci il nostro tempo. Calmarci. Riflettere. Discutere e poi rimuovere insieme il blocco o, se non è possibile, trovare un modo per conviverci. È quasi sempre possibile, solo che non è necessariamente facile o veloce, ma a lungo termine è ciò che sosterrà la collaborazione con gli altri. La collaborazione con gli altri è una condizione necessaria per la vita di tutti gli animali sociali. Non possiamo farcela da soli, ma soprattutto è più piacevole quando raggiungiamo un obiettivo insieme!
LIBERAMENTE TRADOTTO DA PAUL EKMAN GROUP: https://www.paulekman.com/blog/anger-problem/
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