Sebbene le emozioni si siano evolute per aiutarci, ci sono momenti in cui le nostre risposte emotive non sono più funzionali per una serie di ragioni. I fattori scatenanti (trigger emotivi) delle emozioni indesiderate possono andare da una piccola seccatura fino a condurci, in alcuni casi, verso un comportamento di cui possiamo pentirci.
Piuttosto che spegnere completamente le emozioni, la maggior parte di noi vorrebbe poter disattivare le proprie reazioni emotive e gestire in modo selettivo alcuni stimoli specifici. È vero però che il modo in cui il nostro cervello e il nostro corpo sono cablati, rendono difficile, se non impossibile, disimparare le connessioni che abbiamo formato tra specifici fattori scatenanti e risposte emotive.
Fattori che impattano sull’intensitò di un’emozione scatenante
Sei diversi fattori possono determinare il successo nel ridurre il calore, la salienza e la potenza di un’emozione scatenante, nonché la durata del periodo refrattario (il periodo in cui siamo in grado di utilizzare solo le informazioni che supportano l’emozione che stiamo provando).
6 fattori
I 6 fattori che determinano quanto bene possiamo “raffreddare” le emozioni:
- Il primo fattore è la vicinanza al tema evolutivo. Le emozioni hanno sia temi universali che variazioni individuali apprese. Più il fattore scatenante appreso è vicino al tema non appreso, più sarà difficile diminuirne la potenza. Un esempio è quello di chi sperimenta la rabbia stradale. Sebbene arrabbiarsi per le auto che ci tagliano la strada non sia un tema universale (non tutti si arrabbiano per una guida maleducata e le auto sono diventate un punto fermo della vita umana solo in tempi relativamente recenti), essere ostacolati nel perseguimento di un obiettivo è un tema universale per la rabbia
- Una seconda questione da considerare è quanto il caso attuale assomigli alla situazione originale in cui la causa scatenante è stata appresa per la prima volta. Per esempio, consideriamo un ragazzo che è stato preso in giro dal padre, un uomo forte e dominante. Le prese in giro da parte di una donna, di un coetaneo o di un subordinato non sono così vicine come quelle di un uomo che ha una certa autorità su di lui. Quindi, dovrebbe essere più facile per il ragazzo attenuare l’emozione scatenante quando viene preso in giro da qualcuno che non sia una figura autoritaria maschile.
- Una terza questione riguarda quando nella vita di una persona il trigger è stato appreso.Presumibilmente, quanto più precocemente è stato appreso, tanto più difficile sarà indebolirlo. In parte, ciò è dovuto al fatto che la capacità di controllare le reazioni emotive a non è così ben sviluppata nei primi anni di vita. Pertanto, a parità di condizioni, ci sarà una reazione emotiva più forte associata ai fattori scatenanti appresi nelle prime fasi della vita rispetto a quelli appresi in età adulta. Ciò è dovuto anche alla possibilità (suggerita da alcuni psicologi dell’età evolutiva e da tutti gli psicoanalisti, e ora supportata da prove crescenti derivanti da studi sul cervello e sulle emozioni) che la prima infanzia sia fondamentale per la formazione della personalità e della vita emotiva. Ciò che viene imparato in quel periodo è più forte e più resistente al cambiamento, e i fattori scatenanti appresi in un periodo così critico possono produrre un periodo refrattario più lungo.
- La carica emotiva iniziale è il quarto fattore chiave di influenza. Quanto più forti sono le emozioni provate quando l’innesco è stato appreso per la prima volta, tanto più difficile sarà indebolirne l’impatto. Consideriamo l’esempio della presa in giro di cui sopra. Se l’episodio di presa in giro fosse stato lieve o moderato, anziché forte, se i sentimenti di umiliazione, inutilità e risentimento per la perdita di potere fossero stati lievi anziché forti, sarebbe stato più facile raffreddare l’innesco.
- Il quinto fattore che contribuisce alla forza e all’indelebilità di un particolare innesco è la densità dell’esperienza. In questo caso, la densità si riferisce a episodi ripetuti di esperienze ad alta carica emotiva che si verificano in un breve lasso di tempo e che di fatto sopraffanno la capacità della persona di farvi fronte. Quando c’è una carica emotiva iniziale molto forte e densa, mi aspetto che il periodo refrattario e la successiva reazione a quell’innesco siano lunghi, rendendo difficile per le persone rendersi conto nel primo secondo o due che stanno rispondendo in modo inappropriato.
- Il sesto fattore è lo stile affettivo. Ognuno di noi differisce per la velocità e la forza delle proprie risposte emotive e per il tempo necessario a riprendersi da un episodio emotivo. Gli individui che in genere hanno risposte emotive più rapide e più forti faranno molta più fatica a raffreddare un’emozione scottante.
LIBERAMENTE TRADOTTO DA PAUL EKMAN GROUP
Link originale: https://www.paulekman.com/blog/managing-emotional-triggers/