Articolo di Patrizia Sangalli – “Leadership e Archetipi“ – MARZO 2019_ LEADERSHIP & MANAGEMENT
Per molto tempo questo concetto è stato appannaggio di specifiche culture, in particolare il mondo organizzativo e quello politico-sociale. La ricerca era focalizzata, in questi casi, alla leadership come necessità primaria per la nascita e la crescita di un gruppo o di una comunità che, solo se riesce a dotarsi delle giuste risorse e abilità, potrà sopravvivere.
Anche se il bisogno di affermare una leadership-guida e il culto del grande uomo è stato presente fin dai tempi antichi, è diventato gradualmente più chiaro che, in società di grandi dimensioni, c’è necessità di guida da parte di leader forti, carismatici, “superiori”. Mai, tuttavia, abbiamo sentito così forte il bisogno di guide illuminate come in questo momento storico.
Se le vecchie concezioni di leadership esaltavano il ruolo e il potere ad esso collegato, in questi ultimi anni la prospettiva è cambiata. Si è affermata una corrente di pensiero in cui il senso della leadership non esprime più semplicemente ruolo e potere acquisito, ma assume un significato più ampio: di guida, sostegno e saggezza. Il leader è colui o colei che sa innanzitutto entusiasmare, coinvolgere e mobilitare gli altri e, quindi, sa armonizzare le energie di tutti per portare a un autentico lavoro di squadra. Ma soprattutto il leader esprime qualcosa che va oltre l’azione, agisce con padronanza personale: conosce sé stesso e la sua forza.
È proprio attorno al concetto di padronanza personale che si è rafforzata la nuova idea di leadership. Al di là del significato comunemente attribuito di egemonia su qualcosa o qualcuno, padronanza significa anche un particolare significato di perizia e di abilità. Padronanza personale quindi indica un particolare livello di abilità rispetto sé stessi. Le persone che esprimono padronanza personale sono acutamente consapevoli di sé e hanno un profondo legame con sé stessi.
Sono ormai molti a credere e sostenere che la grandezza di una leadership sia da ricercare nella capacità di muovere aspetti profondi, di toccare la sfera emotiva delle persone: tutto ciò sottolinea la necessità e l’importanza della conoscenza e consapevolezza di sé, come prerequisito essenziale per poter comprendere gli altri. A partire da questa prospettiva è più semplice comprendere alcuni dei meccanismi di base su cui si fonda la leadership. Il leader diventa un vero e proprio modello, in grado di esercitare la sua influenza sugli stati d’animo e sui comportamenti di chi lo circonda, in quanto consapevole, cioè padrone, dei propri.
A un livello più profondo i grandi leader sono divenuti simbolo dell’anima del gruppo. Pur in epoche e mondi diversi hanno saputo ispirare con la loro visione e toccare il mondo dei bisogni e dei desideri anche degli altri, conducendoli alla soddisfazione delle loro aspirazioni. Hanno saputo trasmettere agli altri qualcosa che era in loro, creare una sorta di “risonanza”, ovvero una riserva di positività, che libera quanto c’è di meglio in ogni individuo. Hanno saputo toccare le loro anime. La domanda che emerge naturale è: come?
È questa la nuova prospettiva, il nuovo modo in cui leadership assume un significato e un fine diversi: non tanto come un nuovo modello di comportamento, ma come l’effetto di un insieme integrato. Solo attraverso un lavoro di armonizzazione e integrazione di queste parti la nostra leadership potrà esprimersi e fluire autenticamente. Un percorso di sviluppo della leadership si presenta dunque come un viaggio di espansione della propria consapevolezza, che non può prescindere dalla scoperta delle spinte e delle dinamiche più profonde e più antiche, per arrivare a comprendere la nostra visione, il nostro vero scopo. Per raggiungere questo noi crediamo che il primo passo, ma anche quello più importante, sia chiedersi: che cosa voglio davvero? Dove voglio andare e perché? Qual è la natura del mio potere interiore?
Si tratta di un’esplorazione tutt’altro che banale, che permette di giungere a comprendere meglio il nostro proposito, i nostri bisogni, e scoprire la radice della nostra passione, entrando in connessione con l’”eroe” che si cela in ciascuno di noi. Carl Gustav Jung vide in questa dinamica il mondo degli Archetipi di personalità, notando che storie universali si manifestano sia a livello personale che collettivamente all’interno di gruppi. Ogni Archetipo di personalità propone un insieme unico di abilità, punti di forza e caratteristiche. Accanto a questi esistono anche corrispondenti tratti d’ombra; aree di debolezza personale in cui siamo ispirati ad evolverci. Identificandoci con gli Archetipi ci permettiamo di valutare la nostra personalità, scoprendo dove le nostre capacità naturali brillano e quali abitudini tendono invece a rappresentare un limite alla nostra potenziale evoluzione. Gli archetipi sono i modelli sottostanti della natura umana e dell’esperienza, spesso in modo invisibile ma potente gestiscono la scena, sono radicati nella nostra mentalità e nel nostro comportamento, così come nei nostri valori e motivazioni interiori . Quanto meglio comprendiamo questi modelli, e più consapevolmente li usiamo, tanto più saremo efficaci nel nostro ruolo di leader.
Tra i numerosi approfondimenti relativi ai modelli archetipici, uno tra i più noti e calzanti è il modello di Carol Pearson, che si presta molto a un parallelismo con le diverse forme in cui si esprime la leadership: ad ognuno dei 12 archetipi corrisponde un preciso stile di leadership. I dodici archetipi sono: Innocente, Orfano, Guerriero, Angelo custode, Cercatore, Amante, Distruttore, Creatore, Sovrano, Mago, Saggio e Folle. Rappresentano guide che risiedono all’interno di ciascuno di noi, ovunque, in tutti popoli e in tutto il mondo. Ognuno di noi li sperimenta tutti, ma ciascuno di noi ne vive soprattutto alcuni, secondo il proprio modo di essere e di vedere il mondo, senza dimenticare che ogni archetipo che entra in modo attivo nella nostra vita, che ci resti per poco o per tanto tempo, porta con sé un messaggio, un compito, un dono per la nostra crescita.
Scoprire e risvegliare il Leader (l’eroe) che è in noi equivale a dire di sì a sé stessi e a divenire più pienamente vivi e più efficienti nel mondo. Esplorare le dinamiche degli archetipi rispetto al proprio stile di leadership è un viaggio stimolante sia per i giovani che muovono i primi passi, come per i veterani alla ricerca di nuovi modi di comunicare e di guidare le persone. Il nostro tempo, ben sintetizzato dall’acronimo VUCA (Volatile; Incerto; Complesso; Ambiguo), ci porta a vivere situazioni anche paradossali, mai sperimentate prima e spesso le nostre azioni ci appaiono vuote e senza senso. Per superare questo è importante sentirci radicati, comprendere dove affondano le nostre radici, anche lontano, al di là del tempo e della storia.
Andare alla ricerca del proprio viaggio, in quanto eroe-leader, è di importanza essenziale. Significa essere sinceri, ritrovare armonia con sé stessi, vivere in modo responsabile la nostra vita e il nostro ruolo. Imparare a riconosce come gli archetipi si muovono, si integrano o confliggono dentro di noi, ci permette di guidare meglio, in modo più consapevole ed efficace, la danza della nostro successo.
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