Una relazione presentata alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti d’America nel 2011 in merito all’efficacia del Programma “Controllo dei passeggeri con tecniche di osservazione” (SPOT: Screening Passengers by Observation Techniques) negli aeroporti ha provato che la performance di uno staff addestrato è nettamente superiore a quella della controparte non addestrata.
Lo staff addestrato infatti è stato più efficace mediamente di nove volte, ma anche di cinquanta in taluni casi, nella corretta identificazione di “malfattori” tra i viaggiatori.
A un punto tale che l’Amministrazione della Sicurezza nei Trasporti (TSA: Transportation Security Administration) ha chiesto un finanziamento di 236,9 milioni di dollari per la formazione di 3.336 Ufficiali di Rilevamento Comportamentale (BDOs: Behavioral Detection Officers) e per la creazione di 350 nuove posizioni, col fine di intensificare ulteriormente il Programma SPOT nella sicurezza dei trasporti pubblici, sia negli aeroporti ad alto rischio sia estendendo il servizio agli aeroporti più piccoli. L’Ufficiale di Rilevamento Comportamentale (BDO) costituisce una risorsa aggiuntiva per la sicurezza negli aeroporti, essendo uno strumento non invasivo di identificazione di eventuali terroristi o criminali (Cfr. DHS: Department of Homeland Security).
Una richiesta di finanziamento di tale portata è avvenuta in seguito alla relazione “Scienza Comportamentale e Sicurezza” (Behavioral Science and Security) che il Dott. Paul Ekman ha rivolto alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti il 6 Aprile 2011, presentando le prove a supporto dell’iniziativa di reclutamento e addestramento secondo il proprio metodo degli Ufficiali della Polizia di Frontiera al fine di identificare i passeggeri ad alto rischio. Questo in seguito alla collaborazione che intercorre da otto anni tra il Dott. Ekman e TSA per sviluppare e migliorare il Programma SPOT.
Secondo quanto riportato da un Ufficiale del Department of Homeland Security: “i BDOs sono più efficaci nell’identificare i passeggeri ad alto rischio rispetto alle misure di controllo a campione” (Cfr. Defense Daily, 2011).
Larry Willis, Program Manager nel DHS e supervisore dello studio, ne ha parlato alla Sottocommissione in questi termini: “Uno studio dell’Istituto Americano per la Ricerca (AIR: American Institute for Research), condotto sui dati raccolti negli aeroporti sia con controlli a campione sia direttamente dai BDOs, dimostra che il personale addestrato con tecniche finalizzate all’osservazione di precisi indicatori comportamentali ha una probabilità di identificare un viaggiatore ad alto rischio mediamente NOVE VOLTE maggiore dei controlli a campione.”
TSA ha dato il via al Programma SPOT nel 2003 per fornire strumenti aggiuntivi nel controllo dei passeggeri. I BDOs sono addestrati a cercare nelle persone determinati indizi che potrebbero indicare male intenzioni, di natura terroristica o criminale.
Willis ha inoltre confermato che, nell’ambito di uno studio della durata di 11 mesi, sono stati fermati 72.000 viaggiatori per controlli a campione, contro poco più che 23.000 fermati dai BDOs per ulteriori controlli, e che dei 72.000 ne sono arrestati 9, contro 151 dei 23.000.
Willis conclude affermando che: “Questi risultati indicano che, secondo i nostri criteri, il Programma SPOT è significativamente più accurato nell’identificare i viaggiatori ad alto rischio rispetto ai controlli a campione”.
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