La consapevolezza di sé e delle proprie capacità è l’arma vincente per il raggiungimento dei propri obiettivi e per il benessere personale. Già, perché il sentirsi bravi e capaci in qualcosa è il primo passo per il successo. Saper riconoscere e sfruttare le proprie capacità innesca un circolo virtuoso, che alimenta l’immagine positiva del sé e la proattività. I feedback postivi derivanti dalle nostre azioni ci portano ad acquisire maggiore coscienza dei nostri punti di forza e a conquistare una più elevata sicurezza in sé stessi, aumentando, di conseguenza, la propensione ad agire.
Si sente spesso il luogo comune per cui nelle aziende, le persone, soprattutto i manager, tendano a sopravvalutarsi, con il risultato di apparire presuntuose e arroganti.
In realtà statisticamente emerge esattamente il contrario, ovvero le persone in generale, qualsiasi ruolo esse ricoprano, sono portate a sottovalutare le proprie capacità. Spesso, quindi, il fatto di presentarsi sicure, determinate e dirette non è altro che un modo per nascondere paure e insicurezze.
C’è congruenza tra come ci percepiamo e come in realtà ci poniamo? E la percezione che gli altri hanno dei nostri comportamenti è la stessa che abbiamo noi? Queste domande e le relative risposte sono fondamentali per cercare di capire quanto conosciamo noi stessi.
Il termine empowerment indica un processo di crescita e sviluppo, dell’individuo e/o del gruppo, basato sull’incremento della stima di sé, dell’autoefficacia, della riflessione e dell’autodeterminazione, con lo scopo di valorizzare le risorse note e far emergere quelle latenti, conducendo l’individuo ad acquisire consapevolezza del suo potenziale.
Questo processo innesca la mobilitazione di nuova energia e motivazione, portando ad un rovesciamento della percezione dei propri limiti, in vista del raggiungimento di risultati superiori alle proprie aspettative.
È un approccio che richiama all’intraprendenza, al coraggio e promuove la trasferibilità concreta degli apprendimenti su di sé al contesto reale.
L’Assessment Center orientato all’empowerment è uno strumento efficace per imparare a conoscersi, individuare i propri punti di forza e di debolezza, lavorando proattivamente su questi ultimi per migliorarsi. L’obiettivo è quello di innescare un percorso di nuove possibilità, conducendo le persone ad essere protagoniste nel qui e ora, al fine di favorire il loro salto di qualità, lo sviluppo e la crescita nelle organizzazioni di lavoro e nella vita in generale. In tal modo si agevola il superamento di limiti storici e del senso di inadeguatezza, imparando a riconoscere le paure, elaborarle e oltrepassarle.
Si ritiene che ciascuno sia dotato di un proprio specifico potenziale che può essere sviluppato al meglio mediante la costruzione di una nuova vision, di nuovi modi di pensare e pensarsi; in tal senso, per realizzare un salto di qualità significativo, è necessario che la persona si metta in gioco interamente, attingendo a tutte le sue risorse e possibilità.
Modificare i comportamenti, infatti, è un obiettivo che può essere raggiunto rivolgendosi alla persona “intera”, facendo leva sulle sue capacità interne quali energia, motivazione, identità, immagine di sé, vissuti trasversali tra lavoro e non lavoro, mobilitando, dunque, le sue risorse migliori.
La direzione è quella di provare a connettere gli obiettivi e il tema specifico dell’intervento formativo con la propensione naturale dell’uomo ad apprendere e generare. Ciò significa che risulta fondamentale aiutare ciascuno ad essere “presente”, ovvero connesso con tutte le proprie risorse (professionali e non), le fatiche, i desideri, i successi e gli insuccessi.
Ragionando in ottica sistemica, la crescita di persone e organizzazioni sono, interconnesse, come anche le diverse aree della vita di ognuno di noi. Per questo motivo puntare al benessere e alla soddisfazione personale ha un’ influenza positiva globale che va ad impattare sulle relazioni, sul lavoro, sulla famiglia e su tutti gli ambiti che ci coinvolgono.
Citando le parole del grande politico e filosofo indiano Gandhi: “ Dobbiamo diventare il cambiamento che vogliamo vedere”.
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